05 marzo 2005

8 marzo: giornata di lotta delle lavoratrici

sciopero a palermo taranto
iniziativa a ravenna milano

Delle lavoratrici delle ditte di pulizia Polignano, Vega, Bolognini, a cui il governo e i padroni negano anche un minimo contratto e ondizioni salariali e diritti elementari; le lavoratrici della Ditta Ladisa e dei servizi, le tante lavoratrici sempre più precarie, sul cui lavoro, sui cui miseri salari di 350/450 euro al mese si arricchiscono le Ditte, che a volte come degli schiavisti decidono chi a loro aggrada e chi no per continuare a lavorare, a cui viene negata la sicurezza di poter dare domani da mangiare ai figli. Queste lavoratrici che però nessun padrone può piegare e che anche quest'anno scendono in lotta l'8 marzo.

Delle lavoratrici delle fabbriche tessili di Martina Franca, di Montemesola, che proprio l'8 marzo scendono in sciopero, dalle grandi fabbriche alle piccole ditte spesso nascoste agli occhi di tutti per poter sfruttare meglio, per lottare contro i padroni che oggi parlano di licenziare centinaia di loro, dopo che hanno fatto grossi profitti su un lavoro, spesso fatto di supersfruttamento, di lavoro nero, con orari fuori da ogni regola e salari che, soprattutto da noi, sono una vera miseria e un'offesa, un lavoro a volte fatto anche di umiliazioni, di ricatti, ma anche di pressioni e molestie sessuali. I begli abiti luccicanti che sono venduti a prezzi impossibili nei negozi, se potessero parlare racconterebbero della fatica, della paura di essere licenziate, della rabbia di dover accettare ogni ricatto, sopruso, per poche centinaia di euro.

Delle lavoratrici dell'Ilva di Taranto che due anni fa con lo slai cobas denunciarono, fecero licenziare e il prossimo 22 marzo in Tribunale faranno condannare un loro capo che all'ombra del sistema Riva fatto di prevaricazione, ricatti, ha violentato una lavoratrice, e abusava di altre.

Di tutte le lavoratrici che il governo Berlusconi, ha deciso che devono essere inferiori e discriminate pur facendo lo stesso lavoro degli uomini, stabilendo con l'odiosa Legge Biagi che se vogliono lavorare devono accontentarsi di un salario di due volte più basso. Delle lavoratrici che dopo il lavoro devono far salti mortali per far quadrare i conti, che devono lottare ogni giorno contro il carovita, contro condizioni di vita che diventano sempre più precarie e misere.

L'8 marzo è la nostra giornata di lotta, di ribellione, di unità, di forza delle donne contro i padroni, contro il governo dei padroni. E' la giornata in cui in tutto il mondo le donne, più sfruttate e oppresse si alzano in piedi e quando lo fanno, fanno paura.

Le lavoratrici dello Slai Cobas per il sindacato di classe

lavoratrici Slai Cobas
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